Il pavimento pelvico è un sistema complesso formato da muscoli, legamenti e fasce che chiudono inferiormente la cavità addominale.
Ha la forma di un’amaca, sulla quale poggiano i visceri pelvici, come la vescica, l’utero e il retto: il suo ruolo è infatti quello di sostenerli e mantenerli nella posizione corretta, evitandone la discesa o la dislocazione in caso di aumento della pressione endoaddominale (tosse, starnuti, sforzi fisici etc.), e con il suo tono di base e la capacità dei suoi muscoli di contrarsi e rilassarsi è in grado, insieme agli sfinteri, di garantire la continenza e di permettere la minzione, la defecazione ed una attività sessuale normale.
Per prevenire, gestire o risolvere queste problematiche, è necessario dunque ricorrere alla riabilitazione del pavimento pelvico. Ma in cosa consiste?
La prima visita inizierà con un colloquio, dove si raccoglierà l’anamnesi del paziente e si andrà ad indagare il problema tramite una serie di domande riguardanti la funzione urinaria, intestinale e sessuale dello stesso. Successivamente si passerà all’esame obiettivo, ovvero ad una valutazione dapprima esterna della zona pelvica e delle strutture circostanti. In particolare si andrà a valutare:
Una qualsiasi disfunzione a carico delle strutture che compongono il pavimento pelvico può quindi determinare un’alterazione di queste importanti funzioni, dando luogo a diversi tipi di quadri patologici, come:
Per poter valutare più approfonditamente la muscolatura del pavimento pelvico si dovrà passare poi ad una valutazione interna, quindi all’esplorazione digitale del retto e/o della vagina: sarà così possibile testare il tono di base del pavimento pelvico, la sua forza muscolare, la resistenza alla fatica, la capacità di rilassamento, la presenza di contratture o trigger points. Sulla base delle informazioni raccolte verrà quindi stabilito un programma riabilitativo.
La riabilitazione, a seconda dei casi, potrà avvalersi di diverse tecniche e metodiche:
tramite una serie di esercizi diretti alla zona genito-urinaria-anale, si potrà andare a stimolare la presa di coscienza del pavimento pelvico, il rinforzo o il rilassamento dei muscoli perineali e il loro utilizzo corretto durante la quotidianità, l’automatizzazione della loro attivazione durante movimenti o sforzi e l’eliminazione di compensi patologici. Potrà rendersi necessario, inoltre, ricorrere ad esercizi volti a correggere alterazioni posturali, inadeguata dinamica respiratoria, o cattiva gestione delle pressioni intraddominali.
tramite una serie di esercizi diretti alla zona genito-urinaria-anale, si potrà andare a stimolare la presa di coscienza del pavimento pelvico, il rinforzo o il rilassamento dei muscoli perineali e il loro utilizzo corretto durante la quotidianità, l’automatizzazione della loro attivazione durante movimenti o sforzi e l’eliminazione di compensi patologici. Potrà rendersi necessario, inoltre, ricorrere ad esercizi volti a correggere alterazioni posturali, inadeguata dinamica respiratoria, o cattiva gestione delle pressioni intraddominali.
tramite l’analisi dei fattori di rischio o delle abitudini che possono aver favorito l’insorgere o il perpetuarsi del problema, si forniscono al paziente una serie di indicazioni utili al miglioramento della problematica e alla sua corretta gestione nella vita quotidiana.
si tratta di una tecnica strumentale che permette di registrare l’attivazione del pavimento pelvico tramite una sonda endocavitaria contenente elettrodi. I segnali registrati dalla sonda, provenienti dalla contrazione muscolare, vengono convertiti in uno stimolo visivo e/o uditivo, che permette al paziente di assumere consapevolezza dello stato di attivazione del suo pavimento pelvico durante l’esecuzione degli esercizi di contrazione e rilassamento.
in alcuni casi, ci si può avvalere anche dell’utilizzo della terapia strumentale: terapie come l’elettrostimolazione (per via vaginale o anale), la stimolazione del nervo tibiale posteriore (PTNS), o la TENS possono fornire un valido aiuto durante il percorso di recupero in accompagnamento all’esercizio terapeutico e alla terapia manuale.
Dott ssa. Alessia Apolonio – FISIOTERAPISTA – SPEC. PAVIMENTO PELVICO
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